La campagna di sensibilizzazione “Non girarci intorno” ha fatto registrare un’alta consapevolezza riguardo al tumore uroteliale durante l’evento del Giro d’Italia a Cesano Maderno, tenutosi il 2 maggio 2025. Nonostante l’83,9% dei partecipanti abbia affermato di conoscere questa malattia, un quarto degli intervistati non riesce a identificare i sintomi principali, evidenziando la necessità di un’informazione più incisiva.
La manifestazione, organizzata presso il Villaggio del Giro d’Italia in Piazza XXV Aprile, ha visto la partecipazione di circa 200 persone che hanno risposto a un sondaggio immediato. I risultati hanno mostrato che oltre la metà degli intervistati, precisamente il 54,8%, ha riconosciuto la presenza di sangue nelle urine come uno dei segnali distintivi della patologia. Tuttavia, circa il 25% ha ammesso di non essere in grado di riconoscere i sintomi della malattia, un dato che mette in luce l’importanza di migliorare la comunicazione e l’educazione sulla prevenzione oncologica.
Un altro aspetto preoccupante emerso dalla survey riguarda la consapevolezza sui fattori di rischio. Sebbene l’83,9% degli intervistati sia a conoscenza del legame tra fumo e tumore uroteliale, circa il 50% non ha mai discusso di prevenzione oncologica con il proprio medico. Questo evidenzia l’urgenza di potenziare le attività informative e promuovere un dialogo più attivo tra pazienti e professionisti della salute.
Il ruolo della prevenzione nella gestione del tumore
Il Professor Paolo Zucali, Associato di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University, ha sottolineato l’importanza delle campagne di informazione e screening per la diagnosi precoce dei tumori. Intervenire in fase iniziale consente di ottenere risultati terapeutici migliori. Inoltre, adottare uno stile di vita sano, che comprende una corretta alimentazione e attività fisica regolare, è cruciale sia per la prevenzione che per il supporto alle terapie oncologiche.
In Lombardia, la presenza di centri di eccellenza rappresenta un’opportunità significativa per l’innovazione terapeutica. Questi centri sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale e offrono trattamenti all’avanguardia, contribuendo a migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti. La promozione della diagnosi precoce e dei comportamenti salutari è fondamentale per affrontare efficacemente le sfide legate all’oncologia.
Centri di eccellenza e tumori rari
La rilevanza dei Centri di eccellenza è ancor più evidente nel contesto dei tumori rari, che richiedono approcci diagnostico-terapeutici specifici. Il Professor Nicola Fazio, Direttore del Programma Tumori dell’Apparato Digerente e Neuroendocrini presso l’Istituto Europeo di Oncologia, ha evidenziato come la gestione di queste patologie richieda una rete solida di collaborazione tra diversi attori del sistema sanitario. I Centri specializzati sono essenziali per affrontare le sfide poste da tumori poco conosciuti e per garantire che ogni paziente riceva un percorso di cura adeguato.
Esistono reti nazionali e internazionali, come la Rete Italiana Tumori Rari e la rete europea Euracan, che connettono questi centri con il sistema sanitario, assicurando che i pazienti vengano indirizzati tempestivamente verso le strutture più idonee. La collaborazione tra centri di riferimento e strutture territoriali è fondamentale per garantire un percorso diagnostico-terapeutico efficace, riducendo i tempi e alleviando i pazienti da oneri burocratici.
La cultura della prevenzione
Ramón Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia, ha ribadito l’impegno dell’azienda nella costruzione di una cultura della prevenzione. Con il progetto “Non girarci intorno“, Merck intende diffondere consapevolezza sui sintomi della malattia in un contesto di alta visibilità come il Giro d’Italia. L’iniziativa si propone di comunicare l’importanza della diagnosi precoce, un fattore chiave nella lotta contro i tumori.
Merck non si limita a sviluppare terapie innovative, ma promuove anche iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, coinvolgendo medici, società scientifiche, associazioni di pazienti e istituzioni. L’obiettivo è raggiungere un pubblico ampio, utilizzando formati e canali diversi per massimizzare l’impatto del messaggio.
La campagna “Non girarci intorno” ha ricevuto il patrocinio di importanti organizzazioni, tra cui Fiaso, Simg, Siuro e l’Associazione PaLiNUro, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le varie componenti del sistema sanitario per affrontare con efficacia le sfide legate al tumore uroteliale.
