Tumori al seno: il 41% delle spese sostenute dalle donne è per i farmaci

Il 42esimo Congresso Nazionale dell’Andos a Gorizia affronta la tossicità finanziaria e le innovazioni nel trattamento del tumore al seno, evidenziando l’importanza della prevenzione e dell’intelligenza artificiale.

Il 42esimo Congresso Nazionale dell’Andos, che si svolge a Gorizia dal 5 al 7 giugno 2025, mette in luce un tema cruciale per le donne affette da tumore al seno, una patologia che colpisce oltre 53mila donne in Italia ogni anno. Durante l’evento, si discuterà della tossicità finanziaria, un fenomeno che impatta il 38% delle pazienti, costrette a sostenere costi elevati per farmaci e trattamenti non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questi costi privati rappresentano il 41% delle spese sostenute per la gestione degli effetti collaterali delle terapie e della malattia.

L’evento, intitolato “L’Andos e l’Europa”, si concentra sull’importanza delle associazioni di pazienti a livello europeo e presenterà i risultati di una survey dedicata all’impatto economico della malattia. Saranno inoltre illustrati due progetti internazionali: uno dedicato alla formazione dei caregiver e l’altro focalizzato sulla sensibilizzazione delle donne in condizioni socio-economiche svantaggiate riguardo alla prevenzione, insieme a un approfondimento sull’uso dell’intelligenza artificiale in radiologia.

Il peso economico della malattia

Flori Degrassi, presidente nazionale dell’Andos, sottolinea l’importanza di affrontare non solo gli aspetti clinici del carcinoma mammario, ma anche le sue ripercussioni psicologiche ed economiche. Le pazienti si trovano spesso a fronteggiare spese annuali che possono arrivare a circa 500 euro per farmaci necessari a gestire gli effetti collaterali. La survey realizzata dall’associazione evidenzia la necessità di comprendere meglio le difficoltà economiche e psicologiche delle donne colpite da questa malattia.

Degrassi afferma che l’Andos ha la responsabilità di fornire alle donne un quadro chiaro del sistema sanitario, affinché possano essere protagoniste nel loro percorso di cura e prevenzione. La scelta di Gorizia come sede del congresso non è casuale, dato che la città è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2025, sottolineando l’importanza della cultura nella lotta contro il tumore al seno.

Innovazioni nella diagnosi e nel trattamento

Durante il congresso, verranno affrontati vari argomenti, tra cui l’importanza della prevenzione personalizzata, che deve tener conto di fattori genetici e clinici. Professionisti di alto livello presenteranno aggiornamenti sulle nuove terapie disponibili, capaci di migliorare significativamente la qualità della vita delle pazienti, anche in stadi avanzati della malattia. Fabio Puglisi, professore di Oncologia medica all’Università di Udine, ricorda che, grazie ai programmi di screening e ai progressi terapeutici, la maggior parte dei casi di carcinoma mammario è oggi trattata con successo.

Puglisi evidenzia come negli ultimi dieci anni ci sia stata una vera e propria rivoluzione nel trattamento, con la possibilità di personalizzare le terapie in base alle caratteristiche molecolari del tumore e al profilo genetico della paziente. Le nuove terapie, tra cui farmaci biologici e immunoterapie, offrono speranza a molte donne che convivono con un carcinoma mammario metastatico, permettendo loro di vivere più a lungo e con una qualità di vita migliore.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella radiologia

Francesca Caumo, direttrice della UOC di Radiologia Senologica e Oncologica presso l’Istituto Oncologico Veneto, mette in evidenza il potenziale dell’intelligenza artificiale nel migliorare i processi di screening per il tumore al seno. Questa tecnologia avanzata permette di personalizzare i percorsi diagnostici in base ai fattori di rischio e alla densità mammaria, aumentando la precisione delle diagnosi e ottimizzando il lavoro dei radiologi.

L’integrazione dell’IA nei flussi di lavoro radiologici non solo accelera l’analisi delle immagini, ma migliora anche la sensibilità nella rilevazione di anomalie, garantendo trattamenti tempestivi e mirati per le pazienti. Caumo conclude affermando che l’uso dell’intelligenza artificiale rappresenta un passo significativo verso una cura più efficiente e sicura per le donne colpite da carcinoma mammario.

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