La campagna di sensibilizzazione “Non girarci intorno“, promossa da Merck, è attualmente in corso in occasione del Giro d’Italia 2025. L’iniziativa mira a far luce sul carcinoma uroteliale, noto anche come tumore alla vescica, una patologia che colpisce un numero crescente di persone, ma che rimane poco conosciuta dalla popolazione generale.
Il carcinoma uroteliale: una patologia da conoscere
Il tumore alla vescica è il quinto più comune in generale e il quarto tra gli uomini. Edoardo Fiorini, presidente dell’Associazione Palinuro, Pazienti liberi dalle neoplasie uroteliali, ha sottolineato l’importanza di aumentare la consapevolezza su questa malattia. In occasione del Bladder Cancer Awareness Month, Merck ha legato l’iniziativa al Giro d’Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti in Italia. Il pubblico ha l’opportunità di visitare uno stand dedicato, dove può ricevere materiale informativo e partecipare a momenti di “edutainment“.
Fiorini ha evidenziato che il carcinoma uroteliale presenta sintomi aspecifici, spesso confusi con quelli di una cistite. Questo porta i medici di medicina generale a trattare la condizione come una semplice infezione per mesi o addirittura anni. Di conseguenza, quando viene finalmente diagnosticato il tumore, potrebbe essere troppo tardi per un intervento efficace. La malattia ha anche significative implicazioni sociali e psicologiche per i pazienti, complicando ulteriormente la situazione.
Prevenzione e fattori di rischio
La prevenzione del carcinoma uroteliale risulta complessa, poiché non esistono programmi di screening specifici. Fiorini ha esortato la popolazione a prestare attenzione a segnali clinici, come la presenza di sangue nelle urine. In caso di questo sintomo, è fondamentale consultare un medico senza indugi. Spesso, le persone tendono a ignorare il problema quando si parla di tumori, girando la testa dall’altra parte.
Uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore alla vescica è il fumo. Secondo le statistiche, il 50% dei pazienti diagnosticati è fumatore. Fiorini ha ribadito l’importanza di campagne informative come “Non girarci intorno“, che raggiungono un vasto pubblico e promuovono la prevenzione, una corretta alimentazione e l’attività fisica anche tra le persone sane. Durante l’iniziativa, è presente un volontario che ha vissuto l’esperienza di una diagnosi tardiva, ma che è riuscito a riprendere in mano la propria vita dopo l’intervento, tornando a praticare attività quotidiane come andare in bicicletta.
La testimonianza di questo volontario rappresenta un messaggio di speranza e incoraggiamento per chi affronta la malattia. L’associazione, insieme a Merck, è impegnata a sensibilizzare l’opinione pubblica e a supportare la ricerca, che oggi offre sempre più strumenti per affrontare il carcinoma uroteliale e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
