Il 15 aprile 2025, un importante studio condotto dai ricercatori dell’University of California San Francisco (UCSF) ha rivelato che le scansioni TAC, comunemente utilizzate per la diagnostica, potrebbero essere responsabili del 5% di tutti i casi di cancro negli Stati Uniti. Questa stima, pubblicata sulla rivista ‘Jama Internal Medicine’, ha suscitato preoccupazioni tra gli esperti, che avvertono riguardo al potenziale rischio associato alle radiazioni emesse durante tali esami.
Il rischio di cancro associato alle tac
La ricerca ha messo in evidenza come le radiazioni derivanti dalle TAC possano contribuire all’insorgenza di tumori ai polmoni, al seno e ad altre forme di neoplasia. Il rischio è particolarmente elevato per i neonati, i bambini e gli adolescenti, con un aumento del rischio di dieci volte per i più piccoli. Gli autori dello studio hanno sottolineato l’importanza di evitare sovradosaggi e usi inappropriati di queste tecnologie diagnostiche. Anche se le TAC possono essere salvavita, è fondamentale bilanciare i benefici con i potenziali danni.
Le nuove stime sui tumori
Rebecca Smith-Bindman, prima autrice dello studio e professoressa di epidemiologia e biostatistica all’UCSF, ha dichiarato che le stime recenti indicano che circa 103.000 tumori potrebbero derivare dalle 93 milioni di TAC eseguite nel solo 2023 negli Stati Uniti. Questo numero rappresenta un incremento di 3-4 volte rispetto alle precedenti valutazioni. Smith-Bindman ha paragonato il rischio associato alle TAC a quello di altri fattori di rischio noti, come il consumo di alcol e l’obesità. Ridurre il numero di scansioni e le dosi di radiazioni potrebbe avere un impatto significativo sulla salute pubblica.
Dal 2007, l’uso delle TAC è aumentato del 30% negli Stati Uniti. Tuttavia, è noto che queste scansioni espongono i pazienti a radiazioni ionizzanti, riconosciute come cancerogene. Gli esperti avvertono che è necessario un ripensamento delle attuali pratiche di utilizzo delle TAC per evitare un aumento dei casi di cancro.
Analisi dei tumori più comuni
Nel corso dello studio, i ricercatori hanno esaminato i dati di 93 milioni di esami effettuati su 61,5 milioni di pazienti. È emerso che il numero di scansioni aumenta con l’età, raggiungendo il picco tra i 60 e i 69 anni. I bambini rappresentano il 4,2% delle scansioni totali. Gli adulti di età compresa tra 50 e 59 anni mostrano il numero più elevato di tumori previsti, con 10.400 casi nelle donne e 9.300 negli uomini. Tra i tumori più comuni negli adulti figurano quelli ai polmoni, al colon, la leucemia e le neoplasie della vescica e del seno. Per i bambini, i tumori più frequentemente previsti riguardano la tiroide, i polmoni e il seno.
I ricercatori hanno anche messo in evidenza che alcune TAC, come quelle per le infezioni delle vie respiratorie superiori o per mal di testa senza sintomi preoccupanti, vengono utilizzate in modo eccessivo. Per questo, è fondamentale che i pazienti siano consapevoli dei rischi e considerino la possibilità di ridurre il numero di scansioni o di ricevere dosi inferiori di radiazioni. Smith-Bindman ha concluso evidenziando l’esistenza di una variazione inaccettabile nelle dosi utilizzate per le TAC, con alcuni pazienti che ricevono dosi eccessive. Malini Mahendra, coautrice dello studio, ha sottolineato l’importanza di informare le famiglie sui rischi associati alle scansioni pediatriche, auspicando che i risultati dello studio possano migliorare la comunicazione tra medici e pazienti riguardo ai rischi e benefici delle TAC.
