Alla tappa veneta del Giro d’Italia, il 23 maggio 2025, il dottor Rocco De Vivo, direttore facente funzione dell’Unità operativa complessa di Oncologia dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, ha rivelato dati allarmanti riguardo al carcinoma della vescica. Durante l’evento di sensibilizzazione “Non girarci intorno“, organizzato da Merck Italia al villaggio open Giroland di Vicenza, De Vivo ha affermato che il 50% dei casi di carcinoma della vescica sono attribuibili al fumo.
La campagna di sensibilizzazione e i suoi obiettivi
L’oncologo ha spiegato che, se la popolazione smettesse di fumare, si potrebbe evitare circa la metà dei nuovi casi di questo tipo di tumore. Ha poi aggiunto che esiste una piccola percentuale, compresa tra il 5 e il 10%, di casi legati a esposizioni professionali, ma tali situazioni sono piuttosto rare in Italia.
L’intervento del dottor De Vivo ha messo in evidenza l’importanza dello stile di vita nella prevenzione di malattie oncologiche. “L’attività fisica ha un impatto positivo su tutti i pazienti in cura oncologica”, ha dichiarato. Il medico ha sottolineato come l’esercizio fisico possa alleviare gli effetti collaterali delle terapie, siano esse biologiche, chemioterapiche o ormonali.
Il ruolo dell’attività fisica nella prevenzione
La campagna “Non girarci intorno” è stata concepita per aumentare la consapevolezza riguardo ai tumori uroteliali e per promuovere stili di vita salutari. De Vivo ha insistito sull’importanza di educare la popolazione a mantenere un’alimentazione equilibrata, evitando cibi processati e privilegiando l’acquisto di vegetali freschi. Questa attenzione alla dieta è fondamentale per ridurre l’assunzione di sostanze chimiche e conservanti, che possono contribuire all’insorgenza di malattie.
Il dottore ha anche messo in guardia riguardo ai rischi associati al fumo, non solo per il carcinoma della vescica, ma anche per altre patologie come il tumore del polmone e quelli della cavità orale. “È essenziale che le persone comprendano il legame tra il fumo e l’insorgenza di tumori“, ha affermato, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione su questo tema.
L’importanza dell’attività fisica è stata uno dei punti chiave del discorso del dottor De Vivo. Ha spiegato che l’esercizio fisico non solo migliora il benessere generale dei pazienti oncologici, ma può anche contribuire a ridurre l’incidenza di alcuni tumori. “L’attività fisica aiuta a contrastare la stanchezza e a migliorare la qualità della vita dei pazienti in trattamento”, ha dichiarato, mettendo in risalto come anche piccoli cambiamenti nello stile di vita possano avere un grande impatto sulla salute.
La campagna di sensibilizzazione, promossa attraverso un evento di grande richiamo come il Giro d’Italia, mira a raggiungere un pubblico vasto, incoraggiando comportamenti salutari e informando su rischi e prevenzione. La partecipazione di figure di spicco come il dottor De Vivo rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza e prevenzione dei tumori uroteliali e non solo.
La tappa veneta del Giro d’Italia si è così trasformata in un’importante occasione per discutere di salute e prevenzione, con l’obiettivo di ispirare cambiamenti positivi nella vita delle persone.
