Tumori: risultati incoraggianti per il carcinoma polmonare da terapia combinata in prima linea

La PharmaMar presenta risultati promettenti dello studio IMforte, evidenziando l’efficacia della combinazione di lurbinectedin e atezolizumab nel trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule.

Durante il Meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) 2025, che si svolge a Chicago, la società PharmaMar ha presentato i risultati incoraggianti dello studio di fase 3 IMforte. Questo studio ha esaminato l’efficacia della combinazione di lurbinectedin e atezolizumab (Tecentriq) come trattamento di mantenimento di prima linea per i pazienti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso (Es-SCLC). La ricerca ha evidenziato che la combinazione di questi farmaci riduce del 46% il rischio di progressione della malattia o di morte, rispetto all’uso di atezolizumab da solo.

Risultati dello studio IMforte

Lo studio IMforte ha raggiunto entrambi gli endpoint primari, dimostrando miglioramenti statisticamente significativi nella sopravvivenza libera da progressione (PFS) e nella sopravvivenza globale (OS). Dopo un trattamento di induzione con carboplatino, etoposide e atezolizumab, i pazienti che non presentavano segni di progressione sono stati randomizzati a ricevere lurbinectedin in combinazione con atezolizumab oppure solo atezolizumab. I risultati hanno mostrato una PFS mediana di 5,4 mesi per i pazienti trattati con la combinazione rispetto a 2,1 mesi per il solo atezolizumab. Inoltre, la OS mediana è risultata di 13,2 mesi per il gruppo in combinazione, contro 10,6 mesi per il gruppo di controllo. Questi dati suggeriscono un miglioramento significativo nella gestione della malattia, stabilendo la combinazione come un nuovo standard di cura.

Impatto della malattia e necessità di nuove terapie

In Europa, ogni anno si registrano tra i 63.000 e i 72.000 nuovi casi di tumore polmonare a piccole cellule. Questo tipo di carcinoma è noto per la sua aggressività e per la difficoltà nel trattamento, con una prognosi spesso infausta. Il dottor Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia toracica dell’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano, sottolinea l’importanza dei risultati dello studio IMforte, evidenziando come la maggior parte dei pazienti sia già in stadio avanzato al momento della diagnosi. In Italia, oltre 40.000 nuovi casi di tumore al polmone vengono registrati ogni anno, con circa il 15% di questi rappresentati dal carcinoma a piccole cellule. I risultati promettenti di questo studio potrebbero quindi rappresentare una nuova opzione terapeutica significativa per i pazienti, migliorando le possibilità di trattamento in un contesto clinico con un alto bisogno medico insoddisfatto.

Prospettive future e approvazione dei trattamenti

Javier Jiménez Jiménez, Chief Medical Officer di PharmaMar, ha affermato che l’approvazione della combinazione di lurbinectedin e atezolizumab consentirà ai pazienti di accedere a questa terapia in una fase più precoce del trattamento, aumentando così la possibilità di prolungare la durata della risposta e ritardare la progressione della malattia. I dati dello studio IMforte sono stati pubblicati su The Lancet e hanno fornito la base per la presentazione della supplemental New Drug Application (sNDA) all’agenzia statunitense FDA da parte di Jazz Pharmaceuticals, oltre alla richiesta di autorizzazione per l’immissione in commercio (Marketing Authorisation Application, MAA) all’Agenzia europea per i medicinali (EMA) da parte di PharmaMar. Questi sviluppi segnalano un passo importante verso il miglioramento delle opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio avanzato.

Condivi su: