Tumori, specialisti avvertono: “In Italia solo il 17% delle sperimentazioni cliniche è a scopo no profit”

Il convegno a Milano discute la crisi e le opportunità della ricerca clinica indipendente in Italia, evidenziando l’importanza di finanziamenti e collaborazioni per il settore oncologico.

Oggi, 25 marzo 2025, a Milano si svolge un importante convegno organizzato dalla Federazione Italiana Gruppi Cooperativi in Oncologia (FICOG) e dalla Fondazione RIDE2Med. L’evento, intitolato “La valorizzazione della ricerca indipendente: opportunità, limiti e spunti operativi”, affronta la situazione attuale della ricerca clinica indipendente in Italia, un settore che continua a presentare sfide significative nonostante alcuni segnali di ripresa.

La crisi della ricerca clinica indipendente

La ricerca clinica indipendente in Italia ha vissuto un periodo di crisi, con un calo significativo della sua incidenza. Nel 2004, gli studi no profit costituivano il 30% del totale, mentre nel 2023 questa percentuale è scesa al 17%. Tuttavia, nel 2023 si è registrato un incremento degli studi indipendenti, che sono aumentati a 106 rispetto ai 98 del 2022. Tra questi, circa un quinto riguarda l’esplorazione di nuovi potenziali trattamenti contro il cancro. Questo contesto è stato analizzato durante il convegno di Milano, dove esperti del settore si sono riuniti per discutere le opportunità e le difficoltà della ricerca oncologica.

Le dichiarazioni degli esperti

Evaristo Maiello, presidente di FICOG, ha evidenziato la crisi globale della ricerca no profit, sottolineando che la situazione non è esclusiva dell’Italia. Negli Stati Uniti, ad esempio, il numero di studi indipendenti è diminuito drasticamente, mentre in passato rappresentavano un punto di riferimento per la ricerca oncologica. Maiello ha sollecitato un aumento dei finanziamenti e una semplificazione delle procedure burocratiche necessarie per avviare tali studi. Ha anche messo in evidenza l’importanza di riconoscere figure professionali chiave, come gli study coordinator e gli infermieri di ricerca, che sono fondamentali per il progresso della ricerca clinica.

Il ruolo del decreto del 30 novembre 2021

Il decreto del 30 novembre 2021 rappresenta una potenziale opportunità per il rilancio della ricerca clinica indipendente. Questo provvedimento consente la cessione dei dati ottenuti dalle sperimentazioni, facilitando così la registrazione di nuovi trattamenti oncologici. Francesco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), ha spiegato come il decreto possa favorire sinergie tra la ricerca profit e no profit, permettendo una condivisione dei dati scientifici che può tradursi in risorse economiche per ulteriori sperimentazioni.

Collaborazioni e iniziative in corso

Attualmente, in Italia sono già avviati studi clinici indipendenti che prevedono la cessione dei dati fin dall’inizio. Maiello ha sottolineato l’importanza del supporto delle associazioni di pazienti nel reclutamento dei partecipanti. La collaborazione tra FICOG e AIOM, che include anche la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, è un esempio di come le sinergie possano contribuire al successo di questi progetti.

Il valore della ricerca no profit

Sergio Scaccabarozzi, vicepresidente della Fondazione RIDE2Med, ha concluso enfatizzando come la ricerca no profit rappresenti un volano economico per il sistema sanitario nazionale, permettendo a ospedali e università di valorizzare adeguatamente il proprio lavoro. La qualità degli studi clinici condotti da specialisti italiani è riconosciuta a livello mondiale, e ci si augura che le recenti normative legislative possano contribuire a mantenere alta questa reputazione.

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