La Regione Puglia ha recentemente approvato una delibera di Giunta che prevede finanziamenti per le farmacie, finalizzati all’esecuzione di screening in autocontrollo. Questa decisione ha suscitato un acceso dibattito all’interno della comunità sanitaria, in particolare da parte dell’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (Uap), che ha sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto di tali misure sulla qualità delle prestazioni sanitarie.
Il finanziamento alle farmacie
Il 9 maggio 2025, la Giunta della Regione Puglia ha deliberato di stanziare fondi per incentivare le farmacie a realizzare screening in autocontrollo. Questo provvedimento è stato motivato dalla necessità di ampliare l’accesso ai servizi di salute, tuttavia ha sollevato interrogativi riguardo alla qualità e alla sicurezza delle prestazioni offerte. L’Uap ha denunciato che queste misure potrebbero minare la salute pubblica, poiché le farmacie non sono sottoposte agli stessi rigorosi controlli delle strutture sanitarie autorizzate.
L’associazione ha sottolineato che in Italia esistono circa 27.000 strutture sanitarie autorizzate, che operano secondo requisiti normativi stringenti. Queste strutture sono dotate di personale medico specializzato e di spazi adeguati, mentre le farmacie, che non necessitano di autorizzazione regionale per svolgere tali screening, potrebbero non garantire lo stesso livello di competenza e responsabilità. L’Uap ha evidenziato come questa situazione possa portare a un abbassamento degli standard di qualità delle prestazioni sanitarie erogate.
Le critiche alla gestione della sanità
L’Uap ha espresso forte preoccupazione per la direzione che sta prendendo la sanità italiana, in un contesto già difficile a causa di tagli ai rimborsi per le prestazioni sanitarie. Recentemente, è stato approvato un nuovo nomenclatore tariffario che ha ridotto i rimborsi fino al 70% per le strutture pubbliche e private accreditate. In questo scenario, la decisione della Regione Puglia di finanziare le farmacie per gli screening ha suscitato ulteriori polemiche.
L’associazione ha chiesto chiarimenti al presidente del Consiglio, sottolineando l’importanza di un approccio coerente e responsabile nella gestione della salute pubblica. Inoltre, ha messo in evidenza che un test eseguito in un laboratorio autorizzato costa solo 5 euro, mentre lo stesso test in farmacia viene venduto a 30 euro, sollevando interrogativi sull’efficacia economica di tale provvedimento per i cittadini.
Le preoccupazioni per la salute pubblica
L’Uap ha sollevato questioni cruciali riguardo alla sicurezza e alla qualità delle prestazioni sanitarie, evidenziando che la diagnosi tempestiva e accurata è fondamentale per la salute dei cittadini. Recenti episodi di cronaca hanno messo in luce situazioni tragiche, come il decesso di un cittadino in attesa di un elettrocardiogramma in farmacia, evidenziando l’importanza di garantire standard elevati nelle prestazioni sanitarie.
L’associazione ha richiamato l’attenzione sul giuramento di Ippocrate e sul diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana, sottolineando la necessità di una sanità accessibile e di qualità per tutti. La denuncia dell’Uap mette in evidenza la contraddizione di un sistema che, mentre taglia i fondi per le strutture sanitarie qualificate, destina risorse a servizi che non rispettano gli stessi requisiti di sicurezza e qualità.
La questione sollevata dall’Uap invita a riflettere sulle scelte politiche in ambito sanitario e sulla protezione della salute dei cittadini, evidenziando l’importanza di un dibattito aperto e trasparente sulle future direzioni della sanità in Italia.
