Il 19 maggio 2025, Mariastella Giorlandino, presidente dell’Unione Nazionale Ambulatori e Poliambulatori Enti e Ospedalità Privata (Uap), ha espresso soddisfazione per la sentenza numero 65 della Corte Costituzionale. Questa decisione ha stabilito che il limite di età di 70 anni non si applica ai medici responsabili sanitari delle strutture private accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale. La Corte ha ritenuto che la legge della Regione Puglia non presenti profili di incostituzionalità, aprendo così a nuove opportunità per la gestione delle strutture sanitarie private.
Il contenuto della sentenza della Corte Costituzionale
La sentenza della Corte Costituzionale ha chiarito un aspetto cruciale: il limite di età di 70 anni è valido esclusivamente per il personale medico operante nelle strutture pubbliche. Non si applica, invece, ai medici che ricoprono ruoli di responsabilità nelle strutture private accreditate. Questa pronuncia è stata elaborata dal giurista avvocato Alberto Pepe, partner dello studio legale internazionale Minnella Coppa, e rappresenta un passo significativo verso la valorizzazione dell’esperienza e della professionalità dei medici over 70.
La Corte ha sottolineato che l’età non deve essere considerata un requisito essenziale per l’esercizio della funzione di direttore sanitario nelle strutture accreditate. Questo approccio mira a garantire che le strutture private possano continuare a beneficiare dell’expertise di medici con una lunga carriera, senza essere costrette a rispettare norme pensate esclusivamente per il settore pubblico. La sentenza, quindi, rappresenta un’importante affermazione del diritto alla libera iniziativa economica, come previsto dall’articolo 41 della Costituzione Italiana.
Le reazioni dell’Uap e degli esperti del settore
L’Uap ha accolto con favore questa decisione, evidenziando le incongruenze esistenti nel sistema sanitario. La presidente Giorlandino ha messo in luce la contraddizione tra la carenza di medici e l’obbligo di pensionamento per coloro che superano i 70 anni. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un momento in cui la domanda di assistenza sanitaria è in aumento e la disponibilità di professionisti esperti è cruciale.
Inoltre, il Presidente dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, ha riconosciuto l’importanza di un accordo tra i medici di famiglia in Puglia e ha sottolineato la necessità di estendere queste pratiche a livello nazionale. L’Uap sostiene che le strutture private accreditate possano collaborare con i medici per eseguire screening e garantire un servizio di qualità, rispettando i requisiti strutturali e professionali necessari.
Le ambiguità nei test effettuati in farmacia
Un altro punto critico sollevato dall’Uap riguarda la recente dichiarazione di Federfarma nazionale sui test effettuati in farmacia. L’organizzazione ha espresso preoccupazione per la confusione generata da affermazioni che indicano che i test siano ben eseguiti, ma non abbiano valore come referti medici. La presidente Giorlandino ha sollevato interrogativi sulla validità di test che non seguono le procedure normative e ha chiesto chiarimenti su questa ambiguità.
Secondo l’Uap, un test medico deve sempre essere confermato da esami di laboratorio, e qualsiasi test che non rispetti gli standard di qualità non può essere considerato affidabile. Questa situazione potrebbe generare confusione tra i cittadini, portando a interpretazioni errate dei risultati e a un potenziale rischio per la salute pubblica.
Con l’adozione di questa sentenza e le reazioni del settore, il panorama della sanità privata in Italia potrebbe subire cambiamenti significativi, con un focus crescente sulla valorizzazione dell’esperienza e sull’adeguatezza delle pratiche sanitarie.
