Un nuovo strumento europeo per la resilienza dei sistemi sanitari cardiovascolari: il progetto Resil-Card

Il progetto Resil-Card, finanziato dall’UE, mira a sviluppare uno strumento innovativo per misurare la resilienza dei sistemi di assistenza cardiovascolare in Europa durante le crisi sanitarie e ambientali.
Un nuovo strumento europeo per la resilienza dei sistemi sanitari cardiovascolari: il progetto Resil-Card - Salutextutti.it

Il progetto Resil-Card, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma EU4Health, entra nella sua terza fase. L’iniziativa è stata creata per sviluppare uno strumento innovativo volto a misurare la resilienza dei sistemi di assistenza cardiovascolare in Europa, specialmente in momenti di crisi. Questa ricerca coinvolge diversi partner internazionali, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari.

Il contesto del progetto Resil-Card

Affrontare situazioni di emergenza, che siano conflitti, pandemie o disastri ambientali, è una sfida impegnativa per i sistemi sanitari nazionali. Le recenti crisi globali hanno dimostrato quanto rapidamente una situazione può deteriorarsi e quanto possano essere lunghe le tempistiche necessarie per un recupero totale. L’esperienza del periodo post-COVID ha evidenziato l’esigenza di strategie concrete e di strumenti adeguati che possano garantire servizi sanitari continuativi.

Attualmente, l’assenza di un piano pandemico nazionale aggiornato, risalente al 2014, rappresenta una lacuna importante da colmare. A questo scopo, il progetto Resil-Card mira a identificare le debolezze esistenti all’interno dei sistemi sanitari, elaborando raccomandazioni pragmatiche per ridurre le vulnerabilità riscontrate.

Le fasi del progetto e i risultati ottenuti

Resil-Card è articolato in tre fasi distinte. La prima fase è stata dedicata all’analisi della letteratura esistente in materia e a un’indagine condotta tra professionisti del settore sanitario. Questo screening ha permesso di evidenziare criticità che hanno ostacolato l’erogazione di cure cardiologiche durante l’emergenza pandemica. Ad esempio, molti operatori hanno segnalato difficoltà nella gestione dei flussi di pazienti e nell’assicurare un adeguato accesso alle cure, ritardi che hanno avuto conseguenze dirette sulla salute dei pazienti.

La seconda fase ha visto la realizzazione di focus group in vari paesi coinvolti nel progetto. Queste sessioni hanno riunito esperti della filiera sanitaria, consentendo di definire criteri organizzativi per la creazione dello strumento di resilienza, descritta vagamente come un “dinamometro“. Questo dispositivo, in fase di progettazione, è previsto almeno in una versione preliminare entro la primavera del 2025.

Sperimentazione e futuro del progetto

La fase finale del progetto Resil-Card prevede una sperimentazione pratica che coinvolgerà esperti e istituzioni sanitarie nelle regioni italiane e catalane. Questa fase sarà fondamentale per testare l’efficacia dello strumento progettato e raccogliere dati utili per l’implementazione di un piano anti-crisi. Importante sarà anche l’apporto di Pierre Carli, direttore del servizio di emergenza e urgenza di Parigi, che porterà la sua esperienza nella pianificazione sanitaria in contesti complessi, come quello delle recenti Olimpiadi di Parigi.

L’intento è rendere la rete sanitaria più robusta e pronta a reagire a crisi future. Francesco Saia, presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica , sottolinea l’urgenza di agire per evitare che le debolezze emerse in situazioni passate possano ripetersi. La creazione di un “meccanismo salvavita” che funzioni ininterrottamente per garantire assistenza è diventata una priorità nell’ambito della salute pubblica. Il progetto Resil-Card rappresenta un passo significativo in questa direzione, con l’ambizione di migliorare l’intero settore sanitario in Europa.

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