Il 23 giugno 2025, a Roma, si è tenuto un convegno dedicato alla radiologia geriatrica, un tema di crescente importanza in un Paese come l’Italia, dove la popolazione anziana è in costante aumento. I dati rilasciati dal Rapporto annuale 2025 dell’Istat evidenziano che gli over 65 sono attualmente 14,4 milioni, rappresentando un quarto della popolazione italiana. Si prevede che nei prossimi vent’anni tale cifra possa salire a quasi 19 milioni, con un incremento significativo degli over 80, che passeranno dagli attuali 4,6 milioni a oltre 6 milioni nel 2043. Questi numeri pongono una sfida significativa al sistema sanitario nazionale, rendendo urgente la necessità di rivedere e adattare i protocolli di imaging per rispondere alle esigenze specifiche di questa fascia di età.
Prevenzione e diagnosi precoce
Nicoletta Gandolfo, presidente della Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm), ha sottolineato l’importanza di individuare le patologie in fase precoce, evitando così sovradiagnosi che potrebbero portare a esami invasivi e stressanti per i pazienti anziani. “L’osteoporosi è un esempio chiave”, ha affermato Gandolfo. “Una diagnosi tempestiva può consentire interventi terapeutici che prevengano fratture, piuttosto che affrontare le conseguenze di una frattura già avvenuta.” Questo approccio è applicabile anche ad altre condizioni tipiche dell’età avanzata, come la sarcopenia e le malattie cardiovascolari degenerative. Le persone anziane, infatti, desiderano mantenere una buona qualità della vita e le aspettative riguardo alla salute sono elevate. È essenziale adattare il concetto di “patologico” all’età del paziente, considerando che ciò che può essere trascurato a 80 anni deve essere trattato con urgenza a 40.
Protocolli di imaging personalizzati
Gandolfo ha evidenziato l’importanza di sviluppare protocolli di imaging personalizzati che tengano conto dei cambiamenti fisiologici legati all’età. Questi protocolli devono fornire una valutazione geriatrica globale che consideri non solo la funzione fisica, ma anche lo stato cognitivo e le condizioni sociali del paziente. “Dobbiamo evitare di sottoporre gli anziani a esami inutili, che possono risultare invasivi e stressanti, soprattutto quando non è necessario intervenire”, ha aggiunto la presidente della Sirm. Questa attenzione non solo migliora la qualità della vita degli anziani, ma contribuisce anche a ridurre i costi per il sistema sanitario nazionale, in un contesto più ampio di sostenibilità.
Il ruolo della radiologia nella salute degli anziani
La radiologia preventiva e personalizzata gioca un ruolo cruciale nella diagnosi precoce di condizioni patologiche legate alla fragilità. “La diagnostica per immagini può rivelare segnali precoci di malattie e permettere interventi sui fattori di rischio prima che si manifestino eventi patologici”, ha spiegato Gandolfo. Gli anziani, infatti, si avvalgono della radiologia in misura maggiore rispetto ai giovani, e necessitano di un approccio integrato che non consideri le diverse valutazioni in modo isolato. È fondamentale garantire percorsi di assistenza privi di ostacoli, prestando particolare attenzione ai pazienti con disturbi cognitivi e alla sensibilità agli agenti di contrasto.
Stefania Montemezzi, presidente della Commissione Diversità, equità e inclusione della Sirm, ha ribadito che la fragilità non è sinonimo di anzianità. “È essenziale promuovere un invecchiamento sano, a beneficio del paziente e del Servizio sanitario nazionale.” La radiologia può prevenire malattie gravi come infarti, ictus, fratture e tumori, grazie a tecniche di imaging diagnostico che consentono di stratificare il rischio e identificare precocemente i fattori di rischio.
Formazione e sviluppo professionale
La Sirm ha avviato corsi specializzati in radiologia geriatrica, che si terranno in Lombardia, Toscana e Calabria, per formare i radiologi su questo importante tema. Montemezzi ha sottolineato l’urgenza di affrontare le problematiche legate all’invecchiamento della popolazione, come l’aumento delle visite al pronto soccorso e la diffusione di malattie croniche. “Formare i radiologi è fondamentale per garantire una risposta adeguata alle sfide future”, ha affermato. Nel 2024, la Sirm ha lanciato “Il radiologo medico, un amico dell’anziano“, un progetto nazionale di prevenzione rivolto esclusivamente alla terza età, dimostrando l’impegno della società scientifica verso questa importante fascia di popolazione.
