La rettrice della Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, ha dichiarato il 20 maggio 2025, durante una cerimonia di inaugurazione della scultura ‘Urania’s passion‘ di Lorenzo Quinn, che l’ateneo sta facendo significativi progressi nel promuovere la presenza femminile nelle discipline scientifiche. Questo evento è parte del progetto ‘Investing for future. Donne e Steam: da gap a plus‘, sostenuto da Msd Italia e patrocinato dalla storica università romana. Polimeni ha sottolineato che, nonostante le ragazze dimostrino maggiore brillantezza nelle discipline STEM, la loro partecipazione rimane insufficiente.
Il ruolo della Sapienza nel promuovere le donne nella scienza
Antonella Polimeni ha evidenziato l’impegno della Sapienza nel creare un ambiente favorevole per le studentesse. “Abbiamo attuato azioni e strumenti per incentivare la componente femminile dei corsi STEM“, ha affermato. Tra le iniziative messe in campo vi è l’adeguamento dell’offerta formativa, con l’istituzione di corsi trasversali e transdisciplinari focalizzati su temi strategici come l’innovazione e l’alta tecnologia. Polimeni ha citato anche il programma #100ragazzeStem, che prevede l’assegnazione di 100 borse di studio triennali per studentesse meritevoli che si iscrivono a corsi di laurea STEM.
L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo accademico e rappresentanti di Msd Italia, tutti concordi nel riconoscere l’importanza di abbattere gli stereotipi di genere che ancora permeano il settore scientifico. La scultura di Quinn, simbolo di questo progetto, rappresenta un passo significativo verso la sensibilizzazione e il cambiamento culturale necessario per favorire una maggiore inclusione delle donne nelle scienze.
Risultati e sfide nella formazione STEM
Polimeni ha condiviso i risultati ottenuti fino a questo momento, evidenziando che il bilancio è “positivo e in crescita”. Le statistiche mostrano un predominio delle ragazze laureate nei corsi STEM, sia a livello di lauree triennali che specialistiche, rispetto ai colleghi maschi. Le studentesse non solo raggiungono il diploma in tempi competitivi, ma ottengono anche voti finali di laurea superiori. Tuttavia, la rettrice ha avvertito che la presenza femminile è ancora troppo bassa rispetto a quella maschile, indicando che c’è ancora molta strada da percorrere per raggiungere la parità di genere nel campo scientifico.
Polimeni ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di continuare a lavorare per superare le barriere culturali e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nelle scienze. La Sapienza, come istituzione, si impegna a essere un faro di cambiamento e a creare opportunità per le future generazioni di scienziate.
