Vaccini, HappyAgeing presenta un documento su un sistema equo ed efficiente per gli anziani

L’Italia affronta nel 2025 l’invecchiamento della popolazione, richiedendo un potenziamento della prevenzione sanitaria e un nuovo modello di vaccinazione per gli anziani.

Nel 2025, l’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale: l’invecchiamento della popolazione richiede un potenziamento della prevenzione sanitaria. Questo è il messaggio principale del Documento di posizione intitolato “Verso un nuovo modello di prevenzione vaccinale nell’anziano. Proposte operative per un modello fondato su evidenze, sostenibilità e capacità organizzativa”, presentato da HappyAgeing, un’organizzazione che da oltre dieci anni rappresenta gli interessi degli over 65 nel settore sanitario. Il documento è stato discusso durante l’Assise nazionale sulla Prevenzione delle malattie infettive nell’anziano, tenutasi presso l’Istituto Enciclopedia Italiana Treccani.

La necessità di un nuovo approccio alla vaccinazione

Michele Conversano, presidente del Comitato tecnico scientifico di HappyAgeing, sottolinea l’importanza di un approccio strategico che permetta agli anziani di vivere più a lungo e in buona salute. La vaccinazione rappresenta uno strumento chiave per prevenire malattie infettive e ridurre sia la morbilità che la mortalità tra gli anziani. Tuttavia, Conversano evidenzia che le attuali coperture vaccinali sono insufficienti e che la frammentazione organizzativa porta a disuguaglianze inaccettabili. Un aspetto critico è il mancato aggiornamento del calendario vaccinale del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (Pnpv), che non tiene conto delle ultime evidenze scientifiche e dell’evoluzione epidemiologica, creando disparità tra le diverse Regioni.

Il documento propone di formalizzare l’aggiornamento del calendario vaccinale, garantendo un allineamento tra raccomandazioni e attuazione. Si richiede anche una circolare ministeriale annuale per l’aggiornamento delle vaccinazioni antinfluenzali e per Covid-19, nonché per l’Herpes zoster. Conversano insiste sulla necessità di promuovere un uso appropriato dei vaccini, tenendo conto dell’età e delle condizioni cliniche individuali.

Criticità organizzative nel sistema vaccinale

Il Documento di posizione mette in luce le fragilità dell’aspetto organizzativo del sistema vaccinale, caratterizzato da una governance frammentata e dalla mancanza di una regia centrale. L’anagrafe vaccinale risulta incompleta e i ritardi nell’accesso ai dati ostacolano la pianificazione e il monitoraggio delle campagne vaccinali. Inoltre, l’uso marginale della chiamata attiva e le limitazioni nell’interoperabilità dei sistemi informativi complicano ulteriormente la situazione.

L’accesso ai vaccini non dovrebbe dipendere dalla residenza, e per questo HappyAgeing propone diverse soluzioni. Tra queste, la creazione di una cabina di regia nazionale per il nuovo Pnpv e l’implementazione di una gestione digitale più integrata e efficiente dell’offerta vaccinale. È necessario anche potenziare il ruolo dei dipartimenti di Prevenzione nel coordinamento delle vaccinazioni e adottare un modello unificato di consenso informato per facilitare scelte consapevoli da parte dei cittadini.

Investimenti nella prevenzione e nel sistema sanitario

Dal punto di vista economico, il documento denuncia una cronica sottovalutazione della vaccinazione come investimento. Le risorse destinate alla prevenzione sono limitate e spesso vincolate al mantenimento di servizi esistenti, a scapito dell’innovazione. Si stima che la scarsa copertura vaccinale tra la popolazione adulta e anziana comporti perdite economiche significative, tra cui un gettito fiscale mancante di circa 610 milioni di euro e costi sociali che ammontano a 3,1 miliardi di euro.

Le proposte operative incluse nel Documento mirano a incrementare la quota del Fondo Sanitario Nazionale dedicata alla prevenzione, suggerendo anche alle Regioni di aumentare i bilanci riservati alla vaccinazione. Si raccomanda di integrare analisi costo-efficacia e impatto del sistema sanitario nelle decisioni di programmazione vaccinale, rendendo visibile il valore generato dai vaccini in termini di salute e produttività.

Richieste alle istituzioni e futuro della salute degli anziani

Durante la chiusura dell’evento, i rappresentanti sindacali, tra cui Carmelo Barbagallo e Annamaria Foresi, hanno chiesto un impegno concreto da parte delle istituzioni per le politiche di invecchiamento attivo e per garantire la non autosufficienza. È fondamentale attuare la riforma approvata con la Legge 33/2022, affinché l’invecchiamento diventi una priorità nazionale. Le sigle sindacali richiamano l’attenzione sulla necessità di garantire diritti fondamentali a tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo di residenza, e di superare le disuguaglianze nei modelli regionali.

La richiesta è chiara: è essenziale rafforzare il coordinamento tra Stato e Regioni per costruire una governance sostenibile che traduca le esigenze della popolazione in risposte adeguate e durature. La salute degli anziani non è solo una questione di durata della vita, ma anche di qualità, autonomia e inclusione sociale.

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