La fiducia dei cittadini italiani nei vaccini è in aumento, ma persistono preoccupazioni significative riguardo alla loro sicurezza e al bisogno di ulteriori dosi. In base ai dati recenti forniti dal Monitor continuativo di EngageMinds Hub, un centro di ricerca dell’Università Cattolica di Cremona, il sentiment della popolazione italiana sui vaccini sta evolvendo, con una netta spaccatura tra chi li considera essenziali e chi manifesta uno scetticismo crescente. Questi risultati offrono uno spaccato interessante sulle opinioni pubbliche relative alla salute e alla prevenzione.
Fiducia nei vaccini e insicurezze sulla sicurezza
Un aspetto chiave emerso dalla ricerca è che sette italiani su dieci ritengono che i vaccini siano efficaci nella prevenzione delle malattie. Tuttavia, più della metà degli intervistati mostra una certa preoccupazione: oltre il 42% ha una bassa fiducia nella sicurezza delle vaccinazioni. Questo scetticismo è maggiormente presente tra le fasce di popolazione con un titolo di studio inferiore o senza un orientamento politico definito , ma anche tra coloro che si collocano a destra e manifestano atteggiamenti complottisti .
La percezione della sicurezza dei vaccini è fondamentale per la pubblica sanità, in quanto influisce direttamente sulle decisioni di vaccinazione. Questi dati evidenziano la necessità di ulteriori campagne informative e di sensibilizzazione per aumentare la fiducia nella scienza e nei sistemi sanitari. Da una parte, infatti, c’è chi sostiene che vaccinarsi sia un atto di responsabilità, dall’altra emerge una diffidenza persistente che potrebbe ostacolare la lotta a patologie prevenibili.
La situazione attuale riguardo al vaccino Covid-19
Con quasi cinque anni di esperienza dall’emergenza sanitaria COVID-19, la popolazione italiana mostra segni di stanchezza nei confronti delle vaccinazioni. Solo il 10% degli intervistati ha manifestato l’intenzione di sottoporsi nuovamente al vaccino quest’anno. Inoltre, il 69% degli italiani ritiene che un’ulteriore dose di richiamo non sia necessaria, evidenziando un cambiamento significativo nel comportamento e nelle attitudini verso il vaccino anti-COVID.
Riguardo alla nuova pandemia, il 18% degli intervistati esprime preoccupazione per una possibile insorgenza di un’altra emergenza sanitaria. Tuttavia, la maggior parte della popolazione crede di aver superato la fase peggiore della crisi sanitaria. Nonostante queste convinzioni, in caso di sintomi, il 34% delle persone intervistate dichiara che si sottoporrebbe a un tampone rapido fai da te e il 20% sceglierebbe di mettere in quarantena spontanea, mostrando un approccio prudente nonostante l’ottimismo circolante.
La dicotomia nell’opinione pubblica
La direttrice di EngageMinds Hub, Guendalina Graffigna, ha sottolineato la polarizzazione dell’opinione pubblica riguardo ai vaccini. Da una parte, molti considerano la vaccinazione una responsabilità civica, dall’altra c’è una resistenza che potrebbe derivare da un basso livello di fiducia nelle istituzioni e nel sistema sanitario nazionale. Infatti, il 78% dei partecipanti al sondaggio manifesta scetticismo nei confronti della scienza e il 59% verso il Servizio Sanitario Nazionale.
La percezione di una vaccinazione come un intervento non necessario è diffusa: il 29% degli italiani crede di poter contare su un sistema immunitario robusto, sottovalutando la gravità delle malattie prevenibili. Questa divisione indica chiaramente che, sebbene ci sia una certa fiducia nei vaccini, è essenziale affrontare le paure e le incertezze affinché si possa migliorare la partecipazione ai programmi di immunizzazione.
La sfida principale rimane quella di colmare il divario tra chi riconosce i benefici della vaccinazione e chi nutre diffidenze. Solo attraverso un dialogo aperto e informato sarà possibile consolidare la fiducia dei cittadini nei confronti delle campagne vaccinali.