Il 27 marzo 2025, Adnkronos ha pubblicato il secondo episodio della serie “Guardiamoci negli occhi”, realizzata in collaborazione con l’Oculista Italiano. Questo episodio, intitolato “Lenti a contatto e cheratite da Acanthamoeba: buone notizie sulle cure”, affronta un tema di grande rilevanza per la salute degli occhi, in particolare per chi utilizza le lenti a contatto.
La cheratite da acanthamoeba: un’infezione insidiosa
Le lenti a contatto sono molto apprezzate, specialmente tra i giovani e gli sportivi, per la loro praticità rispetto agli occhiali. Tuttavia, se non vengono gestite correttamente, possono causare gravi disturbi, tra cui la cheratite da Acanthamoeba. Questa infezione, sebbene rara, è nota per la sua aggressività e può portare a complicazioni serie come ulcerazioni e cicatrici corneali, compromettendo la vista e, in alcuni casi, richiedendo un trapianto di cornea.
Il protozoo Acanthamoeba, che causa questa patologia, prospera in ambienti umidi e sulle superfici delle lenti. Recentemente, è stata approvata la prima cura specifica per questa condizione, un farmaco di origine italiana, che promette di migliorare significativamente le prospettive di guarigione. Questo tema è al centro del secondo episodio del vodcast, disponibile sulla sezione podcast di Adnkronos.com e sul sito dell’Oculista Italiano, dove esperti del settore discutono le problematiche legate alla vista e le novità terapeutiche.
Interventi di esperti e novità terapeutiche
Nel corso del vodcast, il dottor Vittorio Picardo, specialista in oftalmologia, è affiancato da Carmelo Chines, direttore della testata “Oculista Italiano”. Da remoto, partecipano anche Antonio Di Zazzo, del Centro malattie rare corneali della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e professore associato di Oftalmologia, e Antonella Franch, professoressa e direttore della UOC Oculistica dell’ospedale SS Giovanni e Paolo di Venezia.
La diagnosi della cheratite da Acanthamoeba è complessa, come sottolinea la professoressa Franch. I sintomi, infatti, non sono sempre evidenti e possono essere confusi con quelli di un’infezione erpetica. In molti casi, i pazienti, spesso giovani portatori di lenti a contatto, possono non avvertire un dolore significativo, ritardando così la diagnosi. Questo ritardo può portare a un decorso dell’infezione molto lungo e doloroso, con conseguenze gravi per la qualità della vita.
Il dottor Di Zazzo aggiunge che i pazienti possono vivere con l’infezione per un periodo medio di 12 mesi se la diagnosi è tardiva, e il dolore persistente può limitare le loro attività quotidiane. La nuova cura, che agisce in modo mirato e risolve l’infezione in 4-6 settimane, rappresenta una svolta importante per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Un successo italiano nella lotta contro la cheratite
Un recente studio internazionale ha coinvolto centri di ricerca italiani, tra cui quelli di Venezia e dell’ospedale San Raffaele. La professoressa Franch ha illustrato i risultati positivi di un collirio a base di un disinfettante (Phmb), che ha dimostrato di guarire l’89% dei 135 pazienti coinvolti, un risultato significativo considerando la rarità della malattia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Ophthalmology”, confermando l’efficacia del trattamento.
Il dottor Picardo ha sottolineato l’importanza di avere a disposizione un farmaco approvato e prodotto in Italia per questa patologia, che è stata a lungo considerata rara e orfana. La disponibilità di un trattamento sicuro e efficace rappresenta un grande passo avanti per i pazienti, che ora possono affrontare il percorso terapeutico con maggiore serenità.
Tra coloro che hanno beneficiato di questa cura c’è anche Alice Sotero, una campionessa olimpica di Pentathlon Moderno, che ha scoperto l’infezione a pochi mesi dall’appuntamento olimpico di Parigi. La sua esperienza testimonia l’importanza di una diagnosi tempestiva e di trattamenti efficaci.
Per ulteriori dettagli e approfondimenti, è possibile ascoltare il nuovo episodio del vodcast “Guardiamoci negli occhi”, disponibile sulla sezione podcast di Adnkronos.com, sul canale YouTube di Adnkronos e sul sito dell’Oculista Italiano.
