Insufficienza venosa, il metodo Triplex che rigenera senza distruggere: così la tecnica conservativa rivoluziona la scleroterapia

Una tecnica conservativa per curare l’insufficienza venosa senza chirurgia, evitando complicanze e rispettando l’anatomia
Sotiris Davlouros Sotiris Davlouros

Nel panorama della flebologia moderna, il metodo Triplex sviluppato dal dottor Sotiris Davlouros rappresenta un’evoluzione significativa nel trattamento dell’insufficienza venosa degli arti inferiori. Non si tratta di una nuova tecnologia appariscente, ma di un approccio più rispettoso della fisiologia venosa. Una metodologia conservativa, capace di correggere senza demolire, che promette risultati duraturi e minori complicanze.

Frutto di oltre dieci anni di esperienza clinica e ricerca scientifica, il Triplex si presenta come un’alternativa alla scleroterapia classica. Lontano dall’obiettivo di chiudere definitivamente i vasi danneggiati, il metodo punta invece alla bio-ristrutturazione del sistema venoso superficiale, favorendo un ripristino della funzionalità originaria delle vene. È una medicina che rispetta l’anatomia e agisce solo dove serve, con un effetto mirato e dosato.

Cause e fattori di rischio

L’insufficienza venosa è una condizione comune, spesso legata a fattori genetici, ormonali, stili di vita sedentari o gravidanze. La malattia si manifesta con alterazioni del ritorno venoso e provoca sintomi e complicanze via via più gravi, dalle semplici teleangectasie (i cosiddetti “capillari”) fino alle ulcere venose.

Le tecniche convenzionali, dalla chirurgia al laser endovascolare, si sono concentrate sull’eliminazione del vaso malato. Il metodo Triplex nasce da una critica a questo approccio demolitivo, proponendo invece un recupero funzionale attraverso un trattamento personalizzato.

Sintomi e segnali di allarme

Crampi notturni, pesantezza alle gambe, gonfiore, dolori localizzati, comparsa di varici visibili o di alterazioni cutanee sono segnali che non andrebbero sottovalutati. L’insufficienza venosa è progressiva e, se trascurata, può portare a complicazioni importanti come le flebiti o le ulcere croniche. Il metodo Triplex è indicato proprio per quelle fasi in cui la patologia è evidente ma ancora gestibile con terapie conservative, evitando l’intervento chirurgico.

Prevenzione e trattamenti

Fondamentale è la prevenzione: movimento regolare, corretta idratazione, controllo del peso e abbigliamento non costrittivo. Quando però la malattia si manifesta, il Triplex si pone come uno strumento terapeutico efficace.

Attraverso microiniezioni e l’utilizzo di uno sclerosante a bassa intensità, il trattamento interviene solo nel punto preciso di reflusso, preservando le strutture sane. Come spiegato dal dottor Davlouros, questo approccio consente di evitare effetti collaterali significativi: “non ci sono ulcerazioni, non si occlude il vaso completamente, si agisce solo sull’endotelio e sulla tunica media”.

Consigli pratici

Chi si sottopone al metodo Triplex deve seguire alcune semplici raccomandazioni. È importante sottoporsi a un’accurata diagnosi ecodoppler, affidarsi solo a medici esperti e monitorare i risultati nel tempo. La personalizzazione del cocktail sclerosante e la valutazione di eventuali allergie sono passaggi fondamentali per garantire sicurezza e successo terapeutico. L’assenza di effetti collaterali gravi rende questa metodica indicata anche per pazienti più fragili o per chi desidera trattamenti ambulatoriali minimamente invasivi.

Il metodo Triplex si pone quindi all’avanguardia nel campo della medicina conservativa. Una tecnica che non cancella, ma restituisce funzionalità al corpo, in linea con una visione sempre più diffusa della medicina come arte della cura e non solo della correzione. A 14 anni dalla sua prima applicazione, la tecnica è oggi insegnata in diverse università, con un crescente interesse da parte della comunità scientifica.

L’obiettivo è ambizioso: non solo curare, ma restituire le vene al loro equilibrio naturale, con meno dolore, meno rischi e risultati più duraturi. Una sfida che il dottor Davlouros porta avanti con passione e rigore scientifico, dimostrando che a volte, per guarire, non serve cancellare ma capire, rispettare e accompagnare il corpo verso la propria armonia.

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