Mieloma multiplo: una nuova terapia a tre farmaci aumenta la sopravvivenza dei pazienti

Nuove terapie per il mieloma multiplo: risultati promettenti dagli studi Dreamm 7 e Dreamm 8 presentati al Congresso EHA di Milano, con miglioramenti significativi nella sopravvivenza dei pazienti.

I dati presentati da GSK durante il Congresso europeo di ematologia (EHA) che si tiene a Milano dal 12 al 15 giugno 2025, offrono nuove speranze ai pazienti affetti da mieloma multiplo. Le ricerche hanno evidenziato un significativo incremento della sopravvivenza libera da malattia, con un aumento medio di oltre due anni rispetto alle terapie standard attualmente in uso.

Risultati dello studio Dreamm 7

L’analisi condotta da un comitato di revisione indipendente ha messo in luce che i pazienti trattati con la combinazione di belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone (BVd) hanno visto un incremento della sopravvivenza libera da malattia a 36,6 mesi, rispetto ai 13,4 mesi offerti dalla terapia standard, rappresentata da daratumumab, bortezomib e desametasone (DVd). Questo studio ha coinvolto 494 pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario, che avevano già ricevuto precedenti trattamenti e si trovavano in fase di progressione della malattia.

La riduzione del rischio di morte è stata quantificata in un 42% a un follow-up mediano di 39,4 mesi. Questi risultati rappresentano un passo avanti significativo nella cura del mieloma multiplo, il secondo tumore del sangue per incidenza in Italia, con circa 6.590 nuove diagnosi ogni anno. La combinazione di farmaci testata nel trial offre una nuova opzione terapeutica per i pazienti che non rispondono più ai trattamenti convenzionali.

Dettagli dello studio Dreamm 8

Un altro studio di rilevanza, il Dreamm 8, ha esaminato l’efficacia e la sicurezza di belantamab mafodotin in combinazione con pomalidomide e desametasone (BPd), rispetto a un regime standard che include bortezomib, pomalidomide e desametasone (PVd). Questo trial ha coinvolto 302 pazienti, tutti precedentemente esposti a lenalidomide e in gran parte refrattari.

I risultati hanno mostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS): a un follow-up mediano di 28 mesi, la PFS mediana per il gruppo BPd ha raggiunto 32,6 mesi, rispetto ai 12,5 mesi del gruppo di controllo PVd. Inoltre, dopo un anno, l’80% dei pazienti trattati con BPd era vivo e non aveva mostrato progressione della malattia, rispetto al 67% del gruppo PVd.

Approvazione e implicazioni future

I risultati positivi di Dreamm 7 e Dreamm 8 sono stati presentati al Congresso EHA, supportati dalla recente raccomandazione del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea dei farmaci (EMA) per l’approvazione delle combinazioni con belantamab. Questa approvazione è attesa nel terzo trimestre del 2025, il che potrebbe comportare una ridefinizione delle opzioni terapeutiche già dalla prima recidiva, dove è necessario disporre di trattamenti più efficaci.

Un aspetto rilevante è che belantamab mafodotin può essere somministrato in ambulatorio, senza necessità di pre-medicazione o ospedalizzazione, facilitando l’accesso alla terapia per i pazienti. Alessandro Corso, direttore della Struttura complessa di Ematologia presso l’ospedale di Legnano, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, evidenziando come le terapie anti-Bcma stiano migliorando la sopravvivenza dei pazienti affetti da mieloma multiplo e che belantamab mafodotin rappresenti un’opzione promettente anche in centri ospedalieri periferici.

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